Vai al contenuto

Mutualismo e innovazione sociale

Un’alleanza necessaria per uno sviluppo equo e sostenibile dei nostri quartieri

La bellezza dei nostri Quartieri bisogna scoprirla, difenderla, valorizzarla. Così la città in cui abitiamo potrà abitare in noi.

Lucia Giorgianni, Il bello dei quartieri – l’altro cuore di Milano, Milano 2018

Ognuno di noi porta con sé la propria storia, ricordi e strutture personali che nel tempo ci hanno plasmato facendoci diventare gli individui che oggi siamo. Questo è ancor più vero se pensiamo a delle realtà associative come le Cooperative. Queste realtà sono state nel tempo delle vere e proprie fabbriche di socialità e umanità, spazi di relazione che hanno contribuito a consolidare l’incontro tra le persone oltre che a recuperare e diffondere tradizione e pensiero. La cooperazione di abitanti non ha “soltanto” risposto al bisogno della casa, ha saputo anche offrire opportunità sociali, ricreative e aggregative oltre che culturali.

Nel ricordo dei tanti Soci storici che si abbandonano oggi al racconto, si possono toccare sensazioni e figure di un passato che contribuiscono a certificare quell’incredibile contributo che la cooperazione ha saputo dare nella costruzione delle infrastrutture culturali e sociali delle comunità. La “corte” brulicava di vita la mattina così come nel pomeriggio, immersa in un silenzio pieno e tondo interrotto soltanto dalle urla dolci e scomposte dei bimbi che nel chiostro si rincorrevano in una leale competizione giocosa. Fuori, una città lenta e laboriosa, in costante contatto con il cortile attraverso un alto e ampio portone di legno costantemente spalancato. Nella “corte”, alle voci dei più piccoli, si aggiungeva il delicato e armonico rumore del lavoro: le attività degli artigiani impegnati nelle loro botteghe, le mestolate precise e austere de “el polentatt” (il polentaio) e i ritornelli stonati e cadenzati de “el sorbettée”(il gelataio). In questi racconti per immagini si coglie l’emozione del microcosmo, un luogo dove tutti potevano dare e avere quel di cui avevano bisogno, uno spazio di incontro dove ci si scambiava cibo, strumenti, turbamenti, impressioni e sentimenti. Oggi non è più così, è cambiato il contesto e in parte sono cambiati anche i bisogni, ma la cooperativa continua a ricercare risposte e a offrire spazi aperti ai bambini come ai lavoratori, agli artigiani fortemente radicati sui nostri territori.

Cooperativa Sociale Abitare

Negli ultimi anni il dibattito sulla rigenerazione urbana, intesa come quell’insieme di attività capaci di generare una trasformazione che incide sulla struttura e sull’uso della città implicando cambiamenti significativi di natura spaziale fisica ed economica, è andato a sovrapporsi e ad integrarsi con il tema dell’innovazione sociale. L’agire di alcuni fattori sta determinando un cambio di paradigma: innanzitutto un diverso contesto urbano e sociale, una città complessa e in mutazione dove aumentano le diseguaglianze e le polarizzazioni estreme. Questi vengono accompagnati da una crescente disillusione in relazione al ruolo delle istituzioni, oltre che da una caduta delle più tradizionali forme di partecipazione. L’arretramento del welfare state e la contrazione dell’investimento pubblico stanno contribuendo a generare fenomeni di espulsione dalla città delle fasce più deboli della popolazione oltre che una marginalizzazione della fascia media che si ritrova a rischio povertà relativa.

In questo contesto il mutualismo cooperativo e l’innovazione sociale possono essere strumento
per contrastare certe pratiche di rigenerazione urbana oltre che leve utili a costruire una reazione alle distorsioni socio-economiche in atto. Su questa linea, Abitare Società Cooperativa e Fondazione Abitiamo, hanno deciso di sostenere e di co-progettare, in collaborazione con diversi attori locali, iniziative dal basso che siano capaci di ricercare una sana ed equa rigenerazione umana, sociale ed economica dei nostri quartieri. Iniziative ed interventi che devono andare ad operare all’interno degli spazi fisici su strada appartenenti al patrimonio della Cooperativa. Luoghi dove verranno sperimentate collaborazioni tra diversi attori privati (sociali, commerciali con finalità sociale, culturali, artigianali, negozi di prossimità e vicinato) e attori pubblici. Verrà inoltre prestata particolare attenzione a una dimensione sperimentale dedicata a nuove forme di coinvolgimento dei cittadini oltre che alla tenuta economica dell’attività d’impresa sociale proposta. La volontà è di mettere a disposizione delle comunità l’importante patrimonio immobiliare della Cooperativa. Generare e costruire iniziative di impatto capaci di rivitalizzare l’attività socioeconomica del quartiere; creare lavoro di buona qualità per i residenti e inclusione lavorativa in favore di persone con fragilità; creare servizi per la comunità; promuovere e salvaguardare l’economia locale. Si tratta di promuovere “sviluppo territoriale integrato” basato sull’investimento di capitali non tanto economici, ma ecologici sociali e umani.

Agire in modo integrato vuol dire immaginare uno sviluppo urbano fondato sulla sostenibilità. Questo implica il saper riconoscere le risorse e le capacità possedute dalla comunità valorizzandole nel quadro di un modello di sviluppo votato all’abilitazione più che al comando e controllo, alla co-progettazione più che all’ascolto. Si tratta di valorizzare le capacità della società di trattare i problemi collettivi. La strategia descritta sarà visibile all’interno di spazi a terra collocati all’interno dei nostri quartieri:

  • Scamamù in Via Davanzati, 28 a Dergano. Una vera e propria comunità educante che lavora sulla relazione tra spazi dedicati all’istruzione e altre realtà. Un luogo di riferimento per tutti i gruppi formali e informali di abitanti che hanno la necessità di incontrarsi e confrontarsi
  • Nell’autunno 2023, aprirà Circolo Niguarda, un’osteria sociale in collaborazione con Rob de Matt
  • Progetto di più ampio respiro è previsto in Via Zanoli ad Affori, con la creazione di appartamenti di residenzialità leggera per anziani e l’accoglienza di famiglie in condizione di fragilità: Terza Casa
  • In via di definizione sono alcune progettualità in via Scherillo ad Affori e in via Ornato a Niguarda
  • Partecipazione alla Milano ARCH Week 2023 con l’organizzazione di un evento a Niguarda sui temi dell’abitare, del welfare locale e del risparmio energetico.
person holding a stress ball

Le azioni sugli spazi a terra a cui si aggiungono le azioni sull’accessibilità alla casa (accesso ad un costo giusto) e quella sull’efficientamento energetico previsti dal Superbonus 110% e dal Sismabonus, consegnano a tutto il territorio un’azione di sostenibilità sociale, umana economica e ambientale che crediamo possa contribuire ad un deciso aumento del benessere e della vivibilità dei nostri quartieri.

La speranza che ci muove in questa proposta così ampia e integrata, si può racchiudere in quella stessa
immagine del passato richiamata all’inizio di questo articolo.

Vogliamo semplicemente tornare ad ascoltare nei cortili e nelle strade dei nostri quartieri le urla dolci e scomposte dei bambini e il rumore delicato e armonico del lavoro. Vogliamo dare il nostro contributo nel creare luoghi di scambio umano dove sia valorizzato e ben visibile il vantaggio della convivenza.